Rughe: Storia della chirurgia plastica

La storia della chirurgia estetica nel ‘900. Il ringiovanimento del viso e le rughe

Abbiamo visto come la chirurgia estetica degli albori prenda i natali dalla chirurgia ricostruttiva e funzionale, con la rinoplastica e il modellamento del naso sifilitico come intervento-capofila.

Dopo ciò, l’attenzione al corpo e ai suoi difetti estetici ha nutrito di nuova linfa la nascente branca chirurgica che si è dedicata alla sperimentazione di interventi che cancellassero dal soggetto quei tratti che la mis-cultura nazista identificava come ebrei: le fattezze molli e adipose o il naso aquilino.

Nel corso del ‘900, il punto focale della chirurgia estetica diviene l’invecchiamento del viso, in particolare lo studio di una serie di tecniche chirurgiche che consentano di eliminare le rughe e i rilassamenti. Pare dunque che tutta la carambola di interventi di lifting facciali, tuttora in piena evoluzione e successo, abbia inizio nel 1901, ad opera di uno storico culturale tedesco, il chirurgo Eugen Holländer (1867-1932). Questi eseguì la prima ritidectomia, nome tecnico del più noto anglosassone lifting su una nobile donna polacca.

Fu la paziente stessa a suggerire la tecnica chirurgica, supportata da alcuni disegni che illustravano quanto e come la pelle del viso dovesse venire eliminata nella zona davanti all’orecchio. In questo modo si sarebbe tesa la pelle delle guance, eliminando il solco naso-labiale e stirando le rughe agli angoli della bocca.

Inizialmente Holländer non voleva seguire i suggerimenti, ma fu persuaso dalla donna a cambiare parere; rimosse allora piccole quantità di pelle lungo la linea dei capelli e dietro le orecchie, effettuando inoltre nella parte superiore del viso alcuni cambiamenti minori che resero felice la sua paziente. Nel 1906 anche il chirurgo tedesco Erich Lexer (1867-1937) praticò un intervento simile su un’attrice: durante la notte, la pelle del viso veniva immobilizzata applicando un nastro sulla fronte e tirandolo forte con strisce di gomma sulla cima del cranio. Dopo un certo periodo di tempo, il chirurgo rimosse la pelle in eccesso seguendo le pliche cutanee lungo l’attaccatura dei capelli fino a dietro le orecchie. Lexter arrivò a definire l’esito del lifting un vero successo.