Blefaroplastica orientale e tradizionale

Viene chiamata definita blefaroplastica asiatica: è l’intervento di chirurgia estetica plastica che toglie il classico modello a mandorla degli occhi delle persone di origine orientale, donando agli stessi una forma e aspetto più caucasico. Si tratta di un atto chirurgico molto diffuso e richiesto in Cina, Giappone e Corea , soprattutto tra i più giovani che vogliono desiderano intraprendere una carriera nel mondo dello spettacolo.

Attraverso questa procedura chirurgica si sistema chirurgicamente il disegno dell’occhio, modificando la tipica piega cutanea palpebrale delle persone di origine asiatica , eliminando la pelle debordante e creando una piega della palpebra più marcata. Nei soggetti di razza caucasica la disposizione delle fibre interne del muscolo elevatore delle palpebre giunge a fondersi con il profilo superiore venendo a formare , per l’intera lunghezza della palpebra, una piega della cute molto marcata. Nonostante a parole questo intervento possa sembrare molto complesso, in realtà è possibile eseguirlo addirittura in anestesia locale presso gli ambulatori . Si punta di solito ad una anestesia totale se il paziente ha intenzione di sottoporsi contestualmente ad altri interventi estetici al viso. La persona che si sottopone alla blefaroplastica etnica può tornare alla quotidianità in un paio di giorni e guarire completamente completando il decorso post operatori in due settimane , periodo più o meno limite per la presenza di eventuali lividi sugli occhi.

Come si è diffusa la blefaroplastica etnica

La blefaroplastica asiatica , può sembrare difficile crederci, ha origine molto antiche. Si hanno prove storiche di questa pratica di chirurgia della bellezza grazie ad un documento giapponese del chirurgo Mikamo, che realizzava questo intervento già nel 1896. Certo, l’ operazione non era propriamente come quella attuale , ma il chirurgo era capace, lavorando sulle palpebre a “ingrandire” lo sguardo del suo paziente. La pratica è poi stata migliorata totalmente nel corso del ventesimo secolo, applicando le nuove scoperte della medicina e migliore strumentazione al fine di raggiungere un risultato il più possibile perfetto e facile da ottenere senza stressare troppo il paziente.

La blefaroplastica orientale, necessita di precisione, manualità molto spiccata e la vera comprensione, da parte del medico specialista in chirurgia plastica delle necessità del proprio paziente. Principalmente perché in relazione della provenienza della persona che intende sottoporsi a questo tipo di atto chirurgico è necessario tenere conto del background di provenienza in modo tale da ottenere un risultato il più possibile armonioso rispetto alla propria provenienza etnica pure “occidentalizzando” , secondo le esigenze del cliente, il suo sguardo.

La chirurgia plastica palpebrale classica

La blefaroplastica classica è passata attraverso diversi mutamenti e trasformazioni importanti nel corso degli ultimi anni . Di solito questa tipologia di chirurgia dell’occhio coinvolge la rimozione di una porzione abbastanza rilevante di adiposità, muscolo e cute per ottenere un vero e proprio ringiovanimento dello sguardo attraverso il lifting.

Senza considerare che qualche piccola complicanza potrà essere messa da conto. Detto questo ora l’approccio al passare dell’età, dal punto di vista estetico, sta man mano maturando. E sono gli stessi chirurghi ad approcciare in modo differente le operazioni, suggerendo ai propri clienti le soluzioni migliori ed più adatte alla loro età, persona e origine etnica. Si tratta di un grandissimo passo avanti raggiunto nella professione perché si è mosso di pari passo con l’aggiustamento delle procedure, unendo chirurgia e medicina estetica in degli interventi che potremmo definire ibridi, unendo bisturi e filler. Prima di operarsi di un intervento di chirurgia plastica o in questo caso di blefaroplastica asiatica o tradizionale, accertatevi di esservi messi nelle mani di un medico specialista in chirurgia plastica competente e preparata.